Quanti modi di comunicare esistono? Esperienze di CAA nei servizi all’infanzia.
Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valéry
La comunicazione non verbale al nido d’infanzia prevale in tutti i bambini, ed è proprio in questa fascia d’età che nascono i primi bisogni comunicativi.</strong> Fin da subito i bambini attuano competenze per farsi capire dagli adulti e dai loro pari in diversi modi (gesti, grida, sorrisi, pianti, prime parole….),<strong> ma può accadere che ci siano dei bambini con bisogni comunicativi più complessi,</strong> che necessitano di strategie, di trovare un ambiente pronto ad accogliere e ad aumentare le possibilità di comunicazione.
A fine settembre la logopedista insieme alla fisioterapista di un bambino che abbiamo accolto al nido, ci suggeriscono una formazione sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa promossa dal Centro Sovrazonale di Milano. Percorso che permette alla famiglia e a tutte le figure professionali che si occupano del bambino di formarsi rispetto a questo tema. È iniziata così un’esperienza di formazione condivisa.
“Aver intrapreso per me questo percorso ha significato passo dopo passo dare una possibilità comunicativa in più al bambino., partendo dalla routine del servizio e facendola diventare parte di essa.” Martina, Educatrice.
“Questa formazione mi ha permesso di guardare la realtà del nostro nido, con altri occhi e da altri punti di vista, riflettere su come utilizzare gli strumenti “speciali” nel pieno delle loro potenzialità e nei confronti di tutti i bambini che frequentano il servizio. Alla base di questa riflessione le strade aperte sono state molteplici” Antonella, Responsabile del servizio.
Quando si parla di CAA si pensa prevalentemente ad una difficoltà comunicativa e di conseguenza ad un materiale ad uso esclusivo per chi presenta una disabilità verbale. Il ruolo principale di questi mezzi è favorire l’atto comunicativo per chi non ne ha la possibilità. Grazie a questa esperienza si è dimostrato come le immagini possono diventare una risorsa per tutti se il materiale è lasciato a disposizione dell’intero nido d’infanzia.
Abbiamo così iniziato la traduzione e la produzione di libri personalizzati in simboli WLS adatti all’ interesse e bisogni del bambino, condivisi con tutto il gruppo di bambini.
In seguito abbiamo posto i simboli su alcuni oggetti, che rappresentano le routine della vita quotidiana al nido cosicché, anche in situazioni diverse dalla lettura, si potesse coinvolgere il bambino con i simboli. <strong>Sono state etichettate le stanze, gli oggetti di uso comune in bagno e in momenti come il pranzo, includendo così tutti i bambini del nido d’infanzia in questo percorso.
Il susseguirsi di simboli anticipano e mostrano le azioni che si stanno per intraprendere. La routine del nido d’infanzia si presta a questo tipo di organizzazione, il pranzo aveva un insieme di simboli sequenziali che si susseguivano ogni giorno e restituivano al bambino un’organizzazione, una consapevolezza di ciò che accade ora e che accadrà.
“Per me inclusione non è solo trovare il modo di unire due mondi. Includere significa allargare lo sguardo, andare oltre, trovare un equilibrio che sia stabile ma soprattutto funzionale. Il percorso di inclusione non ha visto il bambino come protagonista, ma il nido stesso. I bambini del nido e l’intera equipe sono stati coinvolti attivamente, la scelta di assegnare ad ognuno di loro un simbolo caratterizzato dalla loro foto ha permesso così al bambino di trovare un ambiente resiliente, pronto ad accoglierlo. E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato quanto sia importante trovare sempre un modo, un’alternativa, perchè una possibilità in più può cambiare veramente la vita.” Martina, Educatrice.
I bambini che abitano il servizio, hanno dimostrato interesse per il materiale presentato e la presenza delle tabelle è ormai entrata nel quotidiano di tutti. In base alle reazione del bambino abbiamo iniziato ad introdurre delle strisce di simboli tematici.
Tabella sul pranzo:
Tabella per uscire in giardino:
È stato interessante vedere come l’inclusione della CAA e di materiali didattici speciali all’interno delle esperienze del nido siano stati una risorsa condivisa e speciale per tutti i bambini. Antonella, Responsabile del servizio.
Il giusto tempo, è il cuore di questo percorso comunicativo, senza dimenticare che la comunicazione è relazione, e in questa esperienza così come in tutte le esperienze nei servizi educativi, la relazione è il seme di una piantina destinata a crescere.
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